Spesso mi chiedono classi per principianti e la mia risposta è sempre la stessa.
SIAMO TUTTI PRINCIPIANTI NEL PERCORSO DELLO YOGA
Ovviamente chi non ha mai fatto questa disciplina mi guarda stranito, sicuramente impreca silenziosamente “ecco un altra invasata!!”; io pensai questo quando mi fu risposto così, poi capii!
Molti tendono a classificare lo yoga in base al “livello” dell’allievo, chi sta iniziando lo si definisce “principiante”, chi già pratica da un pò viene eletto ad “avanzato”...negli anni di pratica e insegnamento, ho scoperto che spesso chi si approccia per la prima volta ha una percezione più avanzata dei praticanti regolari.
il neo allievo, alla prima lezione di yoga, sgrana gli occhi quando vede che posizioni apparentemente semplici sono molto faticose; poi rimane sbalordito dal poter fare posizioni sulle braccia che sembrano sfidare la fisica...è meraviglioso vedere come si accende lo sguardo, quando intuiscono, che quello che sembra solo azione fisica, racchiude un messaggio diverso, intuiscono che stanno facendo molto più di quello che appare. Condividere questa loro scoperta con chi già pratica ha un valore unico: perchè il praticante espert riscopre la magia dell’osservazione scevra da schemi, e il neofita può sentire le esperienze di chi già c’è passato, vedendo che tutto è possibile praticando nel tempo.
Io non ho mai diviso le classi in base ai livelli degli allievi, proprio perchè credo nel potere della condivisione.
In classe tutti fanno tutto e si confrontano su sensazioni fisiche e su come la pratica agisce su livelli più sottili.
L’intuizione di chi non è indottrinato, permette di avere un livello di percezione più istintiva e pura; l’accrescimento di queste percezioni con un riscontro teorico, porta ad una maggiore iteriorizzazione di ciò che è stato letto forse troppo tempo prima.
L’interazione tra esperienze diverse crea energia evolutiva, portando tutta la classe a livelli di osservazione diversi.
Yoga è unione ed è questa unione di esperienze diverse che in classe si crea una comunità unita, nell’affrontare le difficoltà e nel festeggiare i successi.
Non esistono livelli nello yoga, esiste solo un percorso fatto di esperienza e condivisione, per crescere ed evolversi come forme di vita che vibrano insieme energie positive.
“Ma tu come fai a lezione a coordinare i diversi livelli?”
Ogni posizione o pratica di pranayama o meditazione ha diverse forme di evoluzione: si dice che ci sono tante varianti in base alle possibilità del praticante.
“È la pratica che deve adattarsi all’allievo”
Mi hanno insegnato questo e lo trovo una cosa favolosa; ciò sottende che non è una pratica per pochi eletti...
LO YOGA E’ PER TUTTI
Sarà l’insegnante a dare le giuste varianti in base alle possibilità attuali dell’allievo; è onere dell’insegnate permettere a tutti gli allievi, poter fare le posizioni trovando il giusto sforzo senza dover fare qualcosa che lo scoraggi.
Certo non è semplice, ne da tutti riuscire a gestire delle lezioni così; per me è la cosa che mi diverte di più: rivivo il mio percorso, mi ricorda che ci sono passata anche io, mi ricorda quanto sia stato difficile (e lo è ancora in molte cose).
Dover adattare e fornire diverse varianti mi porta a praticare con un livello di ossservazione diversa, osservo per capire come accade ogni singola cosa, mi obbliga ad essere principiante in ogni singolo repsiro.
Lo yoga per principianti non esiste, lo yoga è uno solo e davanti a questo percorso diventiamo tutti fogli bianchi su cui riscrivere noi stessi.
Namaste
Cristina
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